Saluto d'inizio anno

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U.C.S.C. - Roma
Collegio <S. Damiano>
dom. 14 ottobre 2001

L’assistente spirituale del Collegio
Saluto d’inizio anno 2001-2002


Caro studente...
anzi, no... : mi sembra già riduttivo chiamarti “studente”; sarebbe già far prevalere il ruolo sulla persona. E’ vero, sei qua a Roma per studiare, gran parte del tempo - anche in Collegio - sarà anche quest’anno speso per questo. Ma la vita è più grande! La tua persona è e sarà più grande del tuo ruolo nella società. La storia che hai già vissuto finora, la tua famiglia, il tuo carattere, le tue esperienze, le tue idee, i tuoi sentimenti, i tuoi dolori e le tue gioie, le cose più profonde che porti nel cuore, il segreto della tua coscienza... nessuno potrà mai “de-finirli” e rinchiuderli in uno schema, in un ruolo!

Questa consapevolezza del “mistero”, che ciascuno di noi è, vorrei che determinasse già lo stupore e la bellezza del nostro essere insieme, del nostro guardarci, del nostro camminare insieme. Non c’è bisogno di “maschere”, di farsi vedere, di cercare ad ogni costo di farci sentire superiori o di sentirci frustrati perché ci sentiamo inferiori. Là dove ognuno è considerato come quel mistero profondo che è, là dove si fa la fatica e si cerca di vivere la bellezza di considerarci “persone”, allora anche un collegio non è semplicemente un’estemporanea e goliardica coabitazione, ma una comunità di persone, dove può nascere un’amicizia profonda e fare un cammino significativo.

“Conosci te stesso”. Non è allora questo il grande imperativo, quello che si stagliava perfino sui templi greci? Non è infatti ovvio scoprire se stessi; anzi, è un compito mai finito. Voi passate anni a studiare il corpo umano. Ma è sufficiente conoscere il mio corpo per sapere chi sono? Passare qui anni così preziosi e fondamentali per tutto il resto della vostra vita, può esimersi da questo compito? Se vi rinunciassimo diventeremmo davvero “alienati”, nel senso letterario del termine. Per questo vogliamo che anche la vita in Collegio, con la quotidianità della ricerca e dei rapporti, con le iniziative culturali, spirituali e ricreative che proporremo, ci aiutasse in questo formidabile ed irrinunciabile compito.

“Carpe diem!” Cogli l’attimo fuggente. Quante volte, specialmente un giovane, sentiamo il brivido, l’ebbrezza e talora perfino la paura di quest’altro antico e sempre attuale imperativo. Possiamo viverlo banalmente, come se non ci fosse un futuro da preparare; oppure possiamo viverlo responsabilmente, sapendo che ogni attimo va preso sul serio proprio perché fugge ed è l’unica occasione che abbiamo per preparare il futuro. Altrimenti fugge davvero... nel nulla! Anche questa consapevolezza desideriamo che colori ed impegni il prezioso cammino che ci accingiamo personalmente e comunitariamente ad intraprendere per il un nuovo anno accademico.

A questo punto potresti chiederti: ma come mai l’assistente spirituale, un prete, comincia così? Cosa c’entra con la religione, la spiritualità, Cristo? Ma Cristo Signore non è forse proprio Colui che più di ogni altro mi fa scoprire pienamente me stesso? Non è forse Colui che mi dice dove scorre il tempo, che senso ha la mia vita, che accompagna con la Sua luce, la Sua forza, il Suo amore il mio cammino? Non è forse Lui che realizza tra di noi la nuova e piena amicizia, altrimenti così fragile, così da renderla comunione? “Da chi andremo, Signore? Tu solo hai parole di vita eterna!” (Gv 6,68).

In questi termini, con questa consapevolezza, con il desiderio sincero di accompagnarti in questa “avventura”, non è allora formale augurarti Buon Anno.

don Antonio

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L'ultima modifica è avvenuta il: 22 dicembre 2003